La guarigione è un lavoro, il vostro lavoro. Il vostro lavoro di guarigione per poter avere una vita migliore. Questo è ciò che tutti vogliamo.
Al meno, questo è ciò che tutti diciamo. Di fatto, non tutti vogliamo essere migliori, sentirci migliori, vivere meglio, perché questo significa accettare la responsabilità delle nostre scelte e delle nostre azioni e della nostra vita, significa rinunciare alle stampelle emotive e ai vantaggi secondari.
Guarire significa lasciar andare le narrazioni giustificatrici che, però, sono anche quelle che ci trattengono e ci danneggiano. Significa lasciare che una parte di noi muoia affinché un'altra parte possa rinascere.
Per tutti questi motivi e altri ancora, non tutti vogliono guarire. Alcune persone hanno un'identità legata alla malattia.
La nostra mente comunica al corpo quando non sta bene, quando ha bisogno del nostro aiuto, quando nel profondo non siamo così felici come cerchiamo di far credere. Lo fa in tanti modi, con disagi fisici, come il mal di testa o dolori corporei di vario tipo, con rigidità e mancanza di energia, con l’insonnia, con problemi di peso, con delle malattie, ecc., oppure lo fa con disagi mentali, quali l’ansia, gli attacchi di panico, con dipendenze e varie, con la melanconia, con un continuo senso di confusione e la mancanza di concentrazione, con dimenticanze continue, con una sensazione di essere sempre fuori posto, solo, incompreso, e l'elenco continua.
La verità è che noi possiamo essere feriti solo negli affetti e nel profondo lo sappiamo ma semplicemente abbiamo paura di guardare in faccia questa verità che ci nascondiamo da anni.