Io, Es e Super-io
Si potrebbe dire che ormai non c’è giornale o rivista che non tratti di qualche argomento che riguarda la psiche umana e le varie difficoltà psichiche e anche fisiche collegate alla nostra struttura psichica. Perché possiamo comprendere meglio ciò che leggiamo e riflettere con un senso critico e non accogliere fideisticamente o rifiutare a priori, è necessario avere almeno un’informazione di base su queste strutture e le loro funzioni. E’ per questo motivo che ho voluto fare un breve riassunto di quelle che sono informazioni indispensabili.
In psicologia, mentre il Sé enuclea la persona nella sua totalità rispetto all'ambiente, l'Ioinscritto nel Sé, è una struttura psichica organizzata e relativamente stabile, che percepisce sé stessa ed entra in relazione con la realtà esterna e con altre persone (con il loro Io), distinguendole come "non-Io", generando la consapevolezza propria e della realtà. In psicoanalisi l'Io corrisponde all'Ego ed è parzialmente inconscio ma contiene anche la maggior parte degli elementi consci.
Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, ritiene possibile una ripartizione dei contenuti della mente umana in due modi diversi, detti topiche. La prima di esse distingue inconscio, preconscio e coscienza, mentre la seconda distingue tra Es (o Id), Io (o Ego) e Super-Io (o Super-Ego). In questa ripartizione, il compito dell’Io è quello di mediare pulsioni ed esigenze sociali, rappresentate da altre due istanze in conflitto fra loro (l'Es e il Super Io) e, proprio per questo motivo, risulta essere debole ed solo relativamente stabile. Di conseguenza tale dimensione diventa la sede propria dell'angoscia, dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-io.
L'Es (o Id), secondo la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, è quella istanza intrapsichica che esprime chiaramente il carattere di oggettività, l’impersonalità dei bisogni pulsionali vissuti come estranei alla parte cosciente della personalità. L’Es è territorio delle pulsioni contrastanti e della continua pressione rivolta incessantemente al soddisfacimento del piacere e dei bisogni egoistici di carattere erotico, aggressive ed auto-distruttive che sono il modo umano in cui gli istinti si sono evoluti. Per Freud uno degli istinti primari e una delle fonti primarie di energia psichica è quello sessuale. È l'istanza intrapsichica più arcaica della nostra mente dove non vigono le leggi della logica, non esistono giudizi di valore, non funzionano i meccanismi della memoria a tal punto che i contenuti di tale sfera non risultano modificati nel tempo. L'Es viene identificato nell'inconscio i cui contenuti – seppure latenti – sono determinanti per l'attività psichica dell'uomo.
Nella metapsicologia legata alla teoria strutturale, l’Es non è inferiore all'Io e possiede una capacità di ritenzione dei ricordi estremamente sviluppata ed è in grado di immagazzinare un'enorme quantità di ricordi rimossi (soprattutto infantili). Proprio per questo motivo, secondo Freud, la sua attività può essere causa di nevrosi, ovvero di disturbi che scaturiscono dal conflitto tra elementi coscienti (Io) e ricordi che il Super Io non vorrebbe rievocare.
Con il termine Super-io (originale tedesco Über-Ich) secondo la teoria freudiana, delle tre istanze intrapsichiche (Io,Es e Super-Io) Super-ego è quella che si origina dalla interiorizzazione dei codici di comportamento (divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino acquisisce all'interno del rapporto con i genitori in primis e poi da altri eventuali educatori e rappresenta un ipotetico ideale verso cui il soggetto tende con il suo comportamento, una serie di processi mentali, formatisi nel corso dell'infanzia durante la risoluzione del complesso edipico e che con tenacia e persistenza lo condizionano per tutta la vita. Da una parte, esso riveste una funzione positiva, limitando i desideri e le pulsioni umane, dall'altra, causa un senso continuo di oppressione e di non appagamento in quanto i ricordi rimossi, che risiedono nell'inconscio, tendono spontaneamente a tornare alla coscienza, ma dato che risulterebbero sconveniente per la stabilità psichica del soggetto, il Super-io li respinge opponendo tutte le resistenze possibili.
Il Super-io è indirettamente osservabile quando non si compie un'azione che si vorrebbe compiere, anche se non ci sono coercizioni che la impediscono. La logica di funzionamento di questa istanza è quella del dovere assoluto che mira a controllare totalmente l'Es, fino ad opporsi sistematicamente. Questa istanza, secondo Freud, è anche la fonte di sentimenti quali la vergogna, il senso di colpa, l’angoscia, il timore della punizione.
Il Super-io è collegato anche al "l'ideale dell'Io", rappresentante dei più alti ideali etici e morali che gli esseri umani coltivano in una sorta di narcisismo autoreferenziale, il cui carattere sarà modellato sui soggetti che hanno contribuito a formare il Super-io, in primis i genitori e poi in seguito altre figure che di loro rappresentano un continuum. E’ un'entità sovrannaturale alla quale ci si appella per placare le proprie ansie, inducendo uno stato illusorio permanente autoipnotico nella propria mente. Rappresenta l'origine della coscienza morale, ma non la coscienza morale, che si forma attraverso un lungo processo di sviluppo e revisione, di critica e superamento dei codici di comportamento interiorizzati nel Super-io.
Secondo Freud il bambino interiorizza e costruisce il suo Super-io, rapportandosi ai suoi genitori e ai messaggi superegoici che essi esprimono non solo attraverso il linguaggio, ma anche attraverso gesti, espressioni ed atteggiamenti.
Le tappe di costruzione del Super-io:
0-1 anno: Rapporto materno, origine del Super-io, prima infanzia;
2-3 anni: Controllo sfinterico;
3-5 anni: Fase edipica della seconda infanzia, formazione completa del Super-io;
5-10 anni: Terza infanzia;
10-15 anni: Pre-adolescenza, verso lo sviluppo della coscienza morale.
Poiché ciò che chiamiamo Super-Io, fonte di un senso continuo di oppressione e di non appagamento, è stato acquisito dai genitori e poi introiettato, è diventato parte di noi stessi, significa che di fatto diventiamo noi stessi fonte del nostro senso di frustrazione, di oppressione, di non appagamento. E’ perciò necessario comprendere e accettare che i codici di comportamento introiettati nell’infanzia sono la migliore espressione di quanto i genitori sono stati in grado di offrire di ciò che loro stessi avevano acquisito dai propri genitori e dalle proprie esperienze di vita e che in nessun modo dipendevano dalle caratteristiche del/la loro figlio/a, perché facendo pace con i nostri genitori faremo pace con i contenuti del Super-Io e dunque con noi stessi e, finalmente, potremo liberarci dei nostri sensi di insufficienza e di colpa, che rendono difficile, se non impossibile, raggiungere le nostre mete e la piena espressione del nostro potenziale umano.